31/05/12

Perché dico “sì” alla Città del Piave, di Andrea Cereser

Un interessante spunto proposto da Andrea Cereser, Consigliere comunale, PD San Donà di Piave, sul sito passaparolanelvenetoorientale.it

"Al di là della forma che essa potrebbe assumere, vale a dire “fusione di comuni”, “unione di comuni” o esercizio associato di alcune funzioni, la “Città del Piave” è innanzitutto una mentalità ed esprime la capacità di pensare il territorio nel suo insieme e non come sommatoria di entità distinte (i singoli comuni).
Questa affermazione parte dalla consapevolezza che spesso, per i problemi dei cittadini che abitano il territorio sandonatese, le soluzioni non sono alla portata delle limitate risorse dei singoli comuni bensì devono essere oggetto di una valutazione e di una soluzione che coinvolge l’intero territorio."

il conte Giannino Ancillotto a San Donà di Piave

Giovanni "Giannino" Ancillotto (San Donà di Piave, 15/11/1896 – Caravaggio, 18/10/1924) è stato un asso dell'aviazione italiana e medaglia d'oro nella prima guerra mondiale. Nato nel 1896 a San Donà di Piave, apparteneva alla ricca famiglia dei conti Ancillotto, proprietari terrieri.
Arruolatosi in aviazione quattro mesi dopo l'inizio delle ostilità, dimostrò subito eccezionali capacità come pilota. Diventato caporale a diciannove anni, nel 1915 si iscrisse alla Scuola di Volo di Cameri. Nel 1916 divenne pilota e nello stesso anno fu nominato aviatore militare.
Lasciata Cameri, Ancillotto partecipò alle ultime fasi della controffensiva italiana in Trentino. Nel luglio del 1916 fu trasferito sul Medio Isonzo, dove operò come pilota osservatore, per poi essere inviato nella tarda estate del 1917 ad Aiello del Friuli.
Nel 1917, l'aviatore iniziò a dare la caccia agli aerostati austro-ungarici, ottenendo numerose vittorie a Levada (Ponte di Piave), San Polo di Piave e a Rustignè. Il pilota veneto è principalmente ricordato per quest'ultimo episodio: Ancillotto, cercando di distruggere l'aerostato nemico, si lanciò in picchiata contro il pallone austriaco, perforandolo. Il mezzo d'osservazione esplose e l'aviatore ne uscì miracolosamente indenne. Questa impresa procurò ad Ancillotto molta fama, tanto che Achille Beltrame lo raffigurò su una copertina della Domenica del Corriere nell'atto di distruggere l'aerostato.
Molte delle vittorie conseguite da Ancillotto avvennero a bordo di un Nieuport 11: celebre fu quella della notte del 24 luglio 1918, quando riuscì in una sola sortita ad abbattere due aeroplani nemici, fatto unico nella storia della Prima guerra mondiale.
Tornato a San Donà di Piave, scoprì che la villa della sua famiglia era diventata base di un comando e di un osservatorio nemico. Dopo che fu dato l'ordine di distruggerli, Ancillotto volle essere egli stesso ad eseguire la missione, bombardando a bassa quota la sua abitazione.
Dopo la fine della Prima guerra mondiale, l’11 settembre 1919, Ancillotto effettuò il raid Roma-Varsavia partendo dall’aeroporto di Centocelle (Roma) con un biplano SVA 5 Ansaldo. Al pilota fu affidato il compito di consegnare un dispaccio ufficiale al presidente della neonata repubblica polacca, Ignacy Jan Paderewski. Il tragitto durò sette ore; oltre 1000 km senza tappe intermedie. Il 12 settembre Gabriele D’Annunzio entrava a Fiume; Ancillotto lo raggiunse, partecipando all’impresa e diventando così legionario. La sua permanenza a Fiume durò per oltre un anno.
Successivamente Ancillotto giunse in Sud America, dove operò per diffondere l'industria aeronautica nazionale. Il 2 maggio 1921, pilotando un Ansaldo A1 Balilla, compì l'atterraggio alla più alta quota sino ad allora mai raggiunta (4.330 metri), nella città peruviana di Cerro de Pasco. A seguito di quest’ impresa arrivarono copiose medaglie e riconoscimenti come il titolo onorifico di “Grande Aviatore Mondiale”. Successivamente operò in Somalia, sempre compiendo voli a fini pacifici.
Tornato in Italia, morì il 18 ottobre 1924 a Caravaggio in un incidente stradale, mentre si recava ad un raduno di Medaglie d'Oro. La salma fu sepolta nel cimitero di San Donà di Piave.
Pochi anni dopo la morte di Giannino Ancillotto, con i fondi ricavati da una sottoscrizione nazionale (alla quale contribuì il governo peruviano con 30.000 lire su un costo totale di 52.000), fu innalzato un monumento alla sua memoria a San Donà di Piave. L’opera, progettata dall'architetto Pietro Lombardi fu inaugurata Il 15 novembre 1931 alla presenza del ministro dell’aviazione Italo Balbo e del segretario del Partito Nazionale Fascista Giovanni Giuriati. Inoltre ad Ancillotto fu dedicato inizialmente l'aeroporto di Treviso (attualmente Aeroporto "Antonio Canova"), inaugurato il giorno 21 settembre 1938 da Benito Mussolini.
Fonte: wikipedia Giannino Ancillotto
Vedasi anche Museo della Bonifica

Foto del 29 maggio 2012

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via Botolazzi San Donà di Piave

Parco delle Rose San Donà di Piave: statua di Santa Barbara

Museo della Bonifica San Donà di Piave

Rotonda di accesso a San Donà di Piave

Cimitero di San Donà di Piave: monumento conti Ancillotto
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28/05/12

Il bancario e la truffa milionaria con l’aiuto della camorra: 10 arresti

Uno spaccato di realtà veneta chiusta tra la turistica Eraclea, ‘perla’ del litorale veneziano, la ricca San Donà di Piave e le campagne di Meolo. Il meccanismo messo in atto consisteva nel tentativo di emettere assegni intestati a teste di legno per poi incassarli. Ma i soldi non arrivano. Un'ordinanza della Dda di Venezia ha raggiunto 13 persone: dieci in carcere, uno ai domiciliari e altri due sottoposti all'obbligo di dimora. 

via Bortolazzi, nuovo scontro tra il sindaco e l'azienda trasporti ATVO

«Autobus troppo grandi» Il sindaco attacca l’Atvo. La Zaccariotto critica la scelta della società di trasporti pubblica «Per la nuova viabilità abbiamo bisogno di mezzi più piccoli e non ci sono»

San Donà di Piave si è liberata in anticipo di Equitalia

foto tratta da blog.panorama.it
Oristano, Sassuolo, Sorso, Bari, Valle di Cadore, Calalzo, Morazzone, San Donà di Piave, Zanica, Merate, Thiene, Ottana. Cosa hanno in comune queste località? Si sono liberate in anticipo dalle catene di Equitalia. Sono diventate libere, umane, efficienti.

Finale Nazionale Under 14 femminile, Trofeo Edison, il San Donà al terzo posto

Questa la classifica finale (che ha in buona parte rispecchiato il ranking che si era formato dopo le prime due giornate di gare): 1. Orago (Lombardia), 2. Chieri (Piemonte), 3. San Donà di Piave (Veneto)
La composiozione della squadra Gielle San Donà di Piave: Ilaria Carpenedo, Martina Bragato, Chiara Biancotto, Camilla Cibin, Marta Masiero, Emma Caramaschi, Alessandra Vecchiato, Valentina Mengaziol, Roberta Carraro, Silvia Rade, Silvia Furlan, Giulia Girotto. Allenatore: Paolo Silvestrini. Vice: Franco Casagrande. Dir. acc.: Diego Ostanello

27/05/12

La Zaccariotto "licenzia" Equitalia

«Disumana e iniqua con le imprese» Disdetta all'accordo per la riscossione tributi di Provincia e comune di San Donà: «Si pagherà nei nostri uffici» www.ilgazzettino.it

 

Via libera alla Nekta «Ricorso al Tar»

San Donà che si prepara a ricorrere al Tar contro il semaforo verde per la "Nekta": la commissione regionale Via si è pronunciata positivamente sull'insediamento nella zona industriale tra San Donà e Noventa dell'azienda che opera nel settore del trattamento delle ceneri di pirite.
http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2012/05/26/news/via-libera-alla-nekta-ricorso-al-tar-1.5162306http://nuovavenezia.gelocal.it

Via Bortolazzi, lavori e polemiche

Lavori in via Bortolazzi, è già polemica dopo l'inaugurazione e la deviazione del traffico degli autobus in via Don Bosco.
http://nuovavenezia.gelocal.it

25/05/12

Foto 25 maggio 2012

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Centro Direzionale Porta Nord San Donà di Piave
Particolare San Donà di Piave
Zona Fiera San Donà di Piave
Centro Heliantus San Donà di Piave
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23/05/12

San Donà di Piave - Scheda tecnica tratta da www.parcoalimentare.ve.it

Tratto da www.parcoalimentare.ve.it

Si tratta del centro più grande del Veneto Orientale, con un aspetto moderno. Infatti la città fu completamente ricostruita dopo le devastazioni della prima guerra mondiale. Il nome deriva da un’antica cappella dedicata a San Donato D’Epiro, intorno alla quale si sviluppò un villaggio che prese il nome di villa sancti Donati. 

Di grande rilievo culturale il Museo della Bonifica che raccoglie immagini e reperti che illustrano le vicende relative alla trasformazione del territorio dall’antichità ai nostri giorni sia sotto il profilo delle opere di bonifica sia con una ricca sezione bellica. Dal punto di vista naturalistico si rileva la presenza del Parco Fluviale Golena del Piave, un’oasi verde che si estende sulla riva sinistra del fiume ed è attrezzata con sentieri pedonali.   

Superficie: 78,6 kmq 
Abitanti: 35.417 
Densità: 405,5 ab/kmq 
Frazioni: Calvecchia, Caposile, Chiesanuova, Cittanova, Fiorentina, Fossà, Grassaga, Isiata, Mussetta di Sopra, Palazzetto, Passarella, Santa Maria di Piave, Tessere 
Musei:
Museo della Bonifica sito in Viale Primavera 43 - www.sandonadipiave.net Tel. 0421-42047
Galleria Civica d'arte Moderna e Contemporanea sita in Piazza Indipendenza (centro) Tel. 0421-590222 (mattino)

Edifici storici/ monumenti/manufatti:
- Duomo Santa Maria delle Grazie, la cui costruzione risale al risale al 1842, con un imponente pronao in stile neoclassico e sostenuto da colonne corinzie di grande effetto visivo.
- Parco della scultura in architettura, si tratta di un percorso dedicato all’arte moderna e contemporanea che comprende sculture in ferro, cemento, legno, acciaio, vetro etc. situate all’aria aperta.
- Villa Ancilotto con annesso parco storico-ornamentale, uno dei pochi esempi nel territorio di complessi arborei storici creati a scopo ornamentale, anche se in tempi recenti. La villa è di epoca tardo ottocentesca, in stile neo-rinascimentale, sovrastata da una torre quadrangolare. 
Architettura della bonifica: Idrovora di Cittanova 
Economia: Economia direzionale e artigianale, coltivazione di cereali, coltivazione di vitigni pregiati della DOC del Piave, e allevamenti avicoli e suinicoli. In forte crescita il settore delle costruzioni. Significativa l’attività legata al settore metallurgico e alla produzione di macchine elettriche.  

Parco Fluviale Golena del Piave, oasi verde che si estende sulla riva sinistra del Piave ed è attrezzata per gli sportivi e per i turistici con percorsi percorribili a piedi. E’ costituito da boschetti, radure, prati. Partendo da San Donà si può effettuare un’escursione e piedi lungo il sentiero che risale l’alveo fluviale, arrivando fino a Fossalta di Piave raggiungibile attraverso un ponte di barche e Noventa di Piave.

Laguna superiore di Venezia.



Prodotti tipici:
Vini Doc del Piave
Prodotti tradizionali:
Asparago bianco di Palazzetto
Noce dei grandi fiumi
Pere del veneziano
Farina di mais biancoperla

Altri Prodotti:
Fagiolo Verdon

Crisi, Sos dagli artigiani del Sandonatese - da "La vita del Popolo" di Treviso

tratto da lavitadelpopolo.it

La vita del Popolo di Treviso

Crisi, Sos dagli artigiani del Sandonatese
Dopo il suicidio di un falegname di Noventa, forte appello per sostenere le imprese e il loro accesso al credito

La scorsa settimana, un artigiano di Noventa di Piave residente da alcuni anni a San Donà, Ivano Polita, falegname di 60 anni, si è tolto la vita nel capannone della sua ditta, a Romanziol. In un biglietto lasciato per spiegare il suo gesto, posto sotto sequestro dal magistrato, sembrerebbe emergere tutta la disperazione e l’impotenza di quest’uomo di fronte alle difficoltà che stava attraversando l’azienda a causa di rilevanti crediti non riscossi. La questione è confermata anche dal presidente della Confartigianato mandamentale Ildebrando Lava, il quale ha ammesso che “oggi più che una crisi di lavoro c’è una mancanza di liquidità e un problema a riscuotere per le attività svolte”. Lava, nei giorni scorsi, dopo il tragico fatto, ha preso carta e penna, scrivendo una lettera al presidente Napolitano, al premier Monti e al presidente del Veneto Zaia, per denunciare le difficili condizioni in cui operano le imprese artigiane.

L’analisi dei dati

Per verificare dati alla mano la pesantezza della situazione, abbiamo fatto una piccola inchiesta analizzando i dati messi a disposizione dalla Camera di Commercio di Venezia.
Ne emerge una quadro di luci ed ombre: dopo anni di “crescita felice” dal 2008 è evidente la flessione nel numero delle imprese del comprensorio sandonatese, passate da 15.429 a 15.418 nel 2011 (-1,8% rispetto all’anno, quello 2008, che possiamo prendere come riferimento pre-crisi). Ma rispetto ad un 2009 nero e un 2010 nerissimo, nell’ultimo anno si è intravisto un confortante aumento (+86 unità). Tuttavia, se ciò vale in generale, le imprese artigiane locali sembrano ancora essere ben lungi dall’aver superato il guado della crisi economica e anche nel 2011 registrano una perdita di imprese, che scendono a 3.386 (-7,2% rispetto al 2008). La situazione è ancora più difficile nel settore delle “costruzioni”, che da solo rappresenta circa il 50% delle imprese artigiane, dove le imprese sono passate da oltre 1.900 unità nel 2008 a 1.690 nel 2011, con una perdita del 12,4%.
Che la difficile situazione economica sia un problema che attanaglia particolarmente gli artigiani e che si tratti prioritariamente di problemi di liquidità, sembra essere confermato anche da un recente convegno tenutosi a Caorle proprio ai primi di marzo, promosso da Cofidi Veneziano e dalla Confartigianato Imprese del Veneto Orientale, che aveva come titolo “Sostegno al credito in tempo di crisi”. Quello che è emerso è una situazione davvero preoccupante, dove anche il Veneto Orientale è inceppato nelle maglie della crisi: la richiesta di credito da parte di aziende artigiane e Pmi è diminuita, mentre si sono quasi azzerate le politiche di investimento. In questo scenario, un ruolo determinante lo stanno giocando da un lato le banche, che non concedono più finanziamenti alle imprese.
I dati forniti dal report annuale sul credito di Cofidi Veneziano evidenziano che la fiducia nella ripresa da parte delle imprese del Veneto Orientale è in netto calo: la struttura di garanzia del credito, nel 2011 ha segnato un decremento dell’operatività, passata dai 47,3 milioni di euro complessivi del 2010 a quasi 42 milioni (-11,3% di affidamenti deliberati). La richiesta di finanziamenti a medio termine è passata dai 22,54 milioni del 2010 ai 12,17 milioni del 2011. Parallelamente sono cresciuti i prestiti per liquidità: 29,78 milioni nel 2011 contro i 24,75 milioni del 2010, segno della necessità di denaro contante per non chiudere i battenti.

I commenti e le soluzioni
“Le banche pongono condizioni improponibili per un contesto di micro e medie imprese come il nostro”, ha sottolineato il presidente di Confartigianato Imprese del Veneto Orientale Luigino Giusto.
Sulla stessa lunghezza d’onda è Ildebrando Lava: “La misura è colma - ha dichiarato sui giornali - ci sono molte situazioni al limite della disperazione. Non si può attendere che accadano certe tragedie e poi magari fermarsi al solo «mi dispiace»”. Il recente decreto sulle liberalizzazioni, la cui conversione in legge è ora al vaglio della Camera, interviene in qualche modo anche su questi aspetti, ma Lava chiede un impegno forte dalla politica: “Il presidente della Conferenza dei Sindaci convochi un tavolo, con il coinvolgimento delle associazioni di categoria e degli istituti di credito, per individuare una soluzione che possa sbloccare questa situazione di stallo”.

 
15/03/2012 - Renzo Rossetto

22/05/12

Foto 22 maggio 2012

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Centro di San Donà di Piave
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Duomo di San Donà di Piave

Duomo di San Donà di Piave

Fiori San Donà di Piave

Fiori San Donà di Piave

Particolare San Donà di Piave
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20/05/12

Foto cellulare maggio 2012

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Graffiti al Parco della Telecom, in via 13 martiri
Parco della Telecom, in via 13 martiri
Parco della Telecom, in via 13 martiri: l'antennona

Riqualificazione urbana: Parco della Telecom, in via 13 martiri
Esempio di civiltà e rispetto: funzionerà?
Il centro culturale - comune di San Donà di Piave
Parco del centro culturale - comune di San Donà di Piave
L'Oratorio Don Bosco di San Donà di Piave
Esempio di degrado urbano e culturale!
La crisi

Multiculturalismo a San Donà di Piave
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Dove bere ancora una buona ombretta a San Donà di Piave?

Ombra di Raboso
Dove bere ancora una buona ombretta a San Donà del Piave?
Sto preparando un elenco ...in prima persona! Vedi la cartina
  • Nuovo Bar Da Teo in viale Primavera 15


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Ombra” o “ombretta” in dialetto veneto significa “bicchiere di vino”! e sapete perché? Durante il periodo della Serenissima Repubblica, era facile che due mercanti incontrandosi per concludere un affare finissero con suggellare il proprio patto con un bicchiere di vino. All’epoca però non esistevano i bar così come li conosciamo adesso, ma bancarelle gestite da un vinaio che mesceva il vino in bicchieri nel mezzo delle piazze o lungo i portici. Ma bere un bicchiere di vino d’estate sotto il sole caldo non era del tutto gradevole, per non parlare dell’effetto aumentato che l’alcol esercitava sul bevitore con la calura estiva. Fu così che il gestore della bancarella in Piazza San Marco decise di sfruttare la generosa ombra del campanile dell’omonima piazza, spostandosi opportunamente con lo spostarsi dell’ombra proiettata per terra. Gli avventori cominciarono così a rivolgersi l’invito “andiamo all’ombra?” per intendere l’ombra del campanile dove si vendeva il vino. Con il passare del tempo “ombra” divenne sinonimo di “bicchiere di vino” da qui l’espressione “bere un ombra” oppure “farsi un ombra” ancora oggi comunemente usata nella lingua veneta.

Terremoto del 20 maggio 2012

ore 4.05: anche a San Donà abbiamo sentito il terremoto, gli edifici hanno "ballato" per quasi 10 secondi. Un tempo interminabile, che ha messo in agitazione molti abitanti.  Tra l'epicentro del terremoto, situato a Sant'Agostino nel Ferrarese, e San Donà vi sono circa 170 km.

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